martedì 28 febbraio 2012

Il portiere e l'onesto

Attenzione attenzione: mi accingo a scrivere il mio primo post riguardante lo sport, e non solo: il calcio in particolare!

Il calcio mi annoia, il calcio tavolta mi fa anche venire la depressione, le poche volte che sono andato allo stadio mi ritrovavo ad osservare i tifosi e i loro buffi comportamenti, perdendomi le azioni principali. No, proprio non riesco a farmelo andare giù e ciò non può che rattristarmi perché immagino sia un bel modo di passare insieme un paio d'ore, scaricando tensioni e condividendo emozioni forti. E' un mio limite: se non c'è nessuno che conosco a giocarla, qualsiasi competizione sportiva mi lascia indifferente.

Per tutte queste ragioni è ovvio che del calcio mi rimangano impressi solo gli scandali e le polemiche: calciopoli, Moggi, ecc. E quando uno mi dice stadio, io non penso alla famiglia che la domenica va avedersi la partita, ma ai milioni di euro che ogni anno dobbiamo buttare nel cesso per pagare celerini che facciano servizio d'ordine. Certamente è una visione ridotta, la mia, ma almeno ve l'ho motivata!

E volete che un moralista sinistroide radical chic (vedi l'indimenticato post di Bolo) si lasciasse scappare una polemicona come quella nata intorno alle dichiarazioni del "nostro" portiere italiano, Buffon Gigi?? Giammai! E non ne scrivo perché penso di dire qualcosa di originale, ma perché spero di risvegliare gli animi di quei lettori/autori del Vpostulato che di calcio sono in grado di parlarne per ore ed ore, di seguito, senza posa, eternamente!


La faccenda la conoscete tutti: errori arbitrali piuttosto grossolani, il super portiere carrarino ha dichiarato in sostanza che anche se si fosse accorto che era gol non avrebbe mai aiutato l'arbitro. Personalmente un pensiero del genere non andrei tanto a sbandierarlo in giro, perché è squallido, è da furbetti perdenti, è il tipico "onore italiano" che ci rende fieri omertosi. Sono solo un bacchettone fuori dal mondo e magari pure ipocrita? Penso che sarebbe bello che certi valori come l'onestà fossero insegnati oltre che nelle noiosissime ore di catechismo o educazione civica anche nei campi di calcio di periferia, dove meglio rimarrebbero impressi al ragazzino che si appresta ad affrontare la vita.

Per carità, non mi straccio le vesti: la vicenda non ha che aumentato la mia percezione del calcio italiano come qualcosa di molto distante da un vero sport. La mentalità è talmente radicata che Buffon non ha fatto altro che dire la verità, ma qualcuno le battaglie culturali deve pur cominciarle, e Buffon poteva regalarci qualche emozione in questo senso!

Varie: Bartocci, gol/ non gol, Torino e Savona

Segnalo qua e là due o tre cose senza un particolare filo conduttore:

1) Questo articolo, il cui testo tale e quale ho letto su repubblica, in cui Odifreddi recensisce l'ultimo libro divulgativo di Bartocci.. E' divertente perchè, oltre a recensire l'opera recensisce anche un po' l'autore definendolo "uomo di multiforme ingegno" e "umanista rinascimentale".. Personalmente, al di là del piacere di leggere che il lavoro di divulgazione di qualcuno dei prof genovesi ha un'eco di scala nazionale, leggendo recensioni come queste scopro sempre quanto mi senta distante da tematiche e aneddoti trattati.. Non è un po' maniacale continuare a fare le pulci ai greci e alla loro geometria?

2) Gli strascichi di Milan - Juve che vanno ben al di là del calcio giocato. Un telecronista (Pellegatti) che insulta deliberatamente l'allenatore della Juve durante la sua telecronaca su Mediaset Premium. E le dichiarazioni di Buffon il quale, con infinita onestà, dice che se anche fosse stato sicuro che il gol di Muntari (palla respinta dalle mani del portiere abbondantemente oltre la linea) era effttivamente gol mai sarebbe andato dall'arbitro a confessarlo. Polverone di reazioni ipocrite, prima tra tutte quella del capo degli arbitri Nicchi che dice che uno può pensarlo ma non dirlo, in particolare se è capitano della nazionale.. Io sono per Buffon e condivido quello che dice De Rossi: salvare una palla oltre la riga non è segnare di mano o tuffarsi in area senza essere neppure sfiorati.. Sono due scorrettezze ben diverse: la prima fa parte delle dinamichde di gioco mentre nelle altre c'è dolo.. Considerazione finale: Buffon fa il giocatore e non l'arbitro. L'arbitro c'è apposta per fare l'arbitro.

3) Due cose che non sapevo e in cui mi sono imbattuto a Torino. Il teleriscaldamento che qui è parecchio diffuso e che pare essereuna buona idea se associato a termovalorizzatori. E i corsi tenuti dall'università di torino per studenti lavoratori: pare (non sono riuscito a trovare un sito che ne parlasse) che, oltre a dispense ben organizzate per ogni corso di studi, ti forniscano anche i filmati delle lezioni svolte e la possibilità di dare esami di sabato.

4) Il "fuorionda" relativo ad un consiglio comunale di Savona in cui in un dialogo tra consiglieri uno chiede esplicitamente all'altro più sedute "perchè se no qui non si guadagna un cazzo!".

venerdì 24 febbraio 2012

Nostalgia del passato

Ecco di cosa mi occupo mentre sono al lavoro...


Cliccate su uno dei bottoni di riavvio che compaiono e buon ritorno al passato!

mercoledì 22 febbraio 2012

Solidarietà al procuratore Caselli

Oggi mi sono decisamente incazzato leggendo la notizia delle contestazioni al procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli avvenute ieri a Genova durante il suo intervento a palazzo Tursi.
Stando all'articolo di Repubblica, un centinaio di manifestanti siglati No-Tav ha guerrigliato per strada con la polizia, rompendo vetri e tirando anche una bomba carta. Infine, non contenti, hanno pensato bene di scrivere su vari palazzi e sulla statua di piazza Corvetto
"Caselli Boia", "Caselli boia speriamo che tu muoia", "morte ai re"(?), "no tav liberi", così che possiamo ricordarci bene della loro orgogliosa intolleranza.

In questi giorni i NoTav sono particolarmente agitati per gli arresti di manifestanti accusati di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale nei boschi della Val di Susa. Tra questi c'è il genovese Gabriele Filippi. E Caselli è proprio il pm che ha chiesto questi arresti, oltre ad essere il magistrato che ha combattuto contro il terrorismo delle Br e contro le organizzazioni mafiose.

Io non conosco le dinamiche degli scontri in Val di Susa, né i dettagli dei mandati d'arresto dei manifestanti. Non ho un'opinione chiara sulla costruzione dell'alta velocità, in quanto questione molto tecnica sulla quale si sente e si legge tutto e il contrario di tutto. Mi sento solidale col movimento NoTav perché apprezzo il loro attaccamento alla terra e riconosco importante la loro richiesta di essere coinvolti nelle decisioni: non sono uno che derubrica la questione ad un semplice problema di egoismo locale.

Però non sopporto i manifestanti violenti,
non posso appoggiare chi contesta l'operato di qualcuno divulgando in rete minacce più o meno velate e
men che meno apprezzo chi si affretta a legittimare questi "resistenti" con la scusa che viviamo in uno stato repressivo che non ascolta la volontà popolare.
Li considero tanto fascisti quanto i poliziotti dal manganello facile che pretendono tanto di osteggiare.

Ecco perché mi trovo pienamente d'accordo con gli articoli di Peter Gomez e Filippo Rossi sul Fatto:
Il movimento deve poi ricordare che agli arrestati per la guerriglia della scorsa estate non sono stati contestati reati associativi, ma solo specifici episodi di violenza. Un evidente segnale di come la procura di Torino non punti a criminalizzare il dissenso. Non capirlo non è solo sbagliato. È stupido. [Gomez]

Intendiamoci, tutto legittimo. E, paradossalmente, molto positivo per un sistema democratico che si deve abituare a dar voce a chiunque, senza limiti, senza vincoli. Però non è possibile che quel chiunque continui a spacciarsi per quel che non è. Non è sopportabile che si continui a spacciare, con fare orwelliano, la violenza per non-violenza, le minacce (“Caselli boia speriamo che tu muoia”) per libertà di pensiero, il ricatto per dibattito democratico, la bugia per la verità, la guerra per la pace. [Rossi]
Solidarietà al magistrato è stata espressa da Libera attraverso un comunicato in cui si difende la persona impegnata da anni nella lotta alla mafia e si denuncia l'intolleranza con cui ha preso forma la contestazione.

Per concludere vi rimanderei alla lettura del post di Giovanni Fontana, "Prigionieri del loro stesso fascismo", che espone sempre benissimo le sue idee.

martedì 21 febbraio 2012

“CircoMax” alla Pinguicola

Venerdì 24 febbraio 2012,

vico Tana (angolo via Balbi-salita Santa Brigida),

la “Pinguicola sulle Vigne” presenta:


CircoMaxCIRCOMAX

leoni dopo la pennichella ovvero calcolo integro differenziale.

“Questa è una canzone da sotto i pavimenti, questa è la canzone da dove il muro
è incrinato. La mia forza d’abitudine, sono un insetto e devo confessare che ne
sono orgoglioso di brutto”. Piccoli o grandi che siamo, facciamo tutti parte del
medesimo circo di vizi e virtù. “Per di qua gente, entrate!”.

 
Testi e musiche:
Max Biaselli, Xtc, Magazine, Scritti Politti, Joy Division, Aldo Palazzeschi.
Con: Lucia Caponetto, Vittorio De Ferrari, Lorenzo Franco, Federica Lùgaro,

Barbara Martinoli, Luisa Martinoli.
Supervisione: Graziella Martinoli, Fabiana Malaguti.

 

Lo spettacolo è un contenitore scenico in cui abbiamo messo testi e musiche che in qualche modo
riportano al rock anni '80 (ad esempio Xtc, Joy Division, Magazine) per ricordare l’artista genovese Max Biaselli.

Lo spettacolo fa parte della rassegna "CENE IN STUDIO":
gustando il vino e le offerte gastronomiche dell’ OSTERIA DI VICO TANA,
si ha la possibilità di condividere una serata diversa da quella del luogo-teatro
in cui chiacchiere, cibo e arte si fondono in un’esperienza coinvolgente e rilassata.

Quota di partecipazione € 12 (Vino, buffet e spettacolo)
Appuntamento h 19,30, inizio rappresentazione h 20
Prenotazione obbligatoria entro Mercoledì 22/02
- 347 8065136
- lapinguicola at fastwebnet punto it

venerdì 17 febbraio 2012

Celentano e Avvenire

Non me ne frega assolutamente niente né di Sanremo, né di Celentano e neppure delle controversie politico-religiose con Avvenire e Famiglia Cristiana. Mi ha però sorpreso un'intervista alla radio dove Boffo, per molti anni direttore di Avvenire, ha replicato alle critiche di Celentano. Il contenuto è anche riportato qui ma ciò che mi ha colpito non è stato trascritto.

Celentano, durante la prima puntata del festival, accusa frati e preti (e giornali collegati) di essersi dimenticati di cristo e del paradiso perché sempre più concentrati sugli aspetti "mortali" dell'essere uomini e del vivere. Per lui, infatti, se la vita mortale è fatta di "spread, economia e guerre" la fiamma spirituale che arde in ogni buon cristiano deve essere alimentata da ben altre cose. E del bisogno di spiritualità e di attenzione che l'umanità più disagiata prova, la chiesa dovrebbe essere la prima ad occuparsi e a dimostrare attenzione. Cosa che, secondo Celentano, non accade più.

Nell'intervista di cui scrivevo sopra Boffo dice: "L'offesa più grande, la mortificazione più grande di Celentano non è il riferimento ai giornali ma quando parlando di preti e frati ha detto che di Gesù Cristo noi ce ne freghiamo". Poi aggiunge: "Si pensi che io sono all'Aquila per partecipare ad un convegno dal titolo Signore tu mi hai sedotto. La settimana scorsa a Roma c'è stato un convegno di 1800 persone sul tema Gesù Cristo nostro contemporaneo... E allora, come si può dire che Gesù Cristo è estraneo a questa chiesa?".

Checché ne pensi Boffo, a mio parere queste ultime poche parole danno più ragione a Celentano di quanta non se ne sia guadagnato in cinquanta minuti sul palco.

giovedì 16 febbraio 2012

San Valentino con Formigoni


Il nostro amato Formigoni, che negli ultimi anni sta uscendo un po' di melone tra camice improbabili (vedi foto), palle di neve e un sito internet sempre più trash, ha avuto l'idea di aprire il palazzo della regione la sera di San Valentino (che è una festa di origini cristiane, all'insaputa di S.Valentino) a tutti gli innamorati, per "dirsi di sì o ridirsi di sì sotto il cielo di Milano".

Questa cosa è stata recepita anche da Pippo Civati (che fa parte consiglio regionale) e soprattutto da Ivan Scalfarotto, che ha deciso di andare con il suo fidanzato al palazzo della regione.
La serata ha avuto molto successo e Scalfarotto e tante altre coppie gay sono state ospitate da Formigoni, che ha fatto buon viso a cattivo gioco. Pensate che soddisfazione limonate davanti a Formigoni.

Questo è un servizio sulla serata.

martedì 14 febbraio 2012

Concrezioni saline

È da un po' di tempo che volevo pubblicare il video di questo fenomeno che ho conosciuto grazie a al solito Matteo Bordone. Guardatevelo e godetevelo tutto, e poi chiediamoci insieme come mai le concrezioni saline bloccano la fama del Paniccia.

lunedì 13 febbraio 2012

Un calcio al razzismo

I'm black. What's wrong with calling someone a black cunt? Yes it is rude, because of 'cunt' not 'black'. Since when has the word 'black' become a racial slur? Negro, nigger, yes but black?!

Also people say things when they are angry. Doesn't mean they are racist. When I was at school, in the football pitch I have called a white boy 'white trash' or 'pale skinned cunt' or Asians 'Paki' but it was in the moment due to anger but not because I think I am better than other races. Just get over it!

Qualche giorno fa Fabio Capello ha rassegnato le dimissioni da allenatore dell'Inghilterra. L'ha fatto perchè si è trovato a difendere il capitano della sua squadra John Terry al quale la federazione voleva togliere la fascia da capitano per punirlo di una frase razzista pronunciata durante una partita di premier league. Lo scandalo è nato da un'intervista rilasciata in italia in cui Capello aveva detto di non condividere la decisione della federazione.

Quello di sopra, il commento più apprezzato dagli utenti al video del labiale di Terry, che trovate qui sotto. Questo un articolo scritto da Repubblica in proposito, di opinione opposta. Quando si parla di razzismo bisogna sempre valutare con cautela ma personalmente, su episodi come questi, mi sento molto più dell'opinione dell'anonimo utente di youtube che di quella del giornalista di Repubblica.

Intanto, sempre in Inghilterra e sempre in tema, un altro fatto ha fatto parlare: Patrice Evra e Luis Suarez, giocatori di Manchester United e Liverpool non si sono stretti la mano ad inizio partita. O meglio, Suarez si è rifiutato di stringerla ad Evra. Era la prima volta che si reincontravano sul campo dopo una lite sfociata in insulti razzisti da parte di Suarez al colored Evra ad ottobre e per cui Suarez si era beccato una squalifica di otto giornate. Qui sotto i link ai video dei due episodi.



venerdì 10 febbraio 2012

Yes we can


Ieri è uscito su Repubblica un articolo che può interessare i (numerosi?) matematici che ci seguono: Obama, ospitando una fiera delle scienze alla Casa Bianca, ha detto che farà ingenti investimenti (80 milioni di dollari) per l'assunzione e la formazione di centomila nuovi professori di matematica e per aumentare gli stipendi a chi già insegna materie scientifiche.
Infatti, secondo Obama "più scienza nel futuro dei giovani è la chiave per avere una marcia in più, aumentare le chance di successo sul mercato del lavoro".
Ai finanziamenti statali si sono anche aggiunti finanziamenti e supporto da parte dei privati (Google è sempre in prima linea per il supporto allo sviluppo della formazione scientifica e tecnologica, come dimostrano i finanziamenti di Google Foundation e Google Science Fair) e il supporto dal mondo accademico.

Sembrerebbe che anche gli Stati Uniti (India e Cina l'avevano già capito da tempo) si siano resi conto che le materie scientifiche sono alla base dello sviluppo di una nazione, speriamo che ieri Obama abbia consigliato qualcosa a riguardo a Monti!

La cosa in Italia ha già avuto un effetto inaspettato: Odifreddi ha scritto un post senza di complimenti e non di critica.

Io invece ho apprezzato molto ciò che ha detto Priya Natarajan, docente di astrofisica a Yale ed editorialista del Washington Post:
[...] La preoccupa il fatto che gli studenti nelle facoltà scientifiche americane arrivano con una discreta preparazione "astratta" di matematica, ma poco allenamento a "risolvere problemi". Dell'istruzione elementare che lei ricevette a Delhi, invece, ricorda che oltre all'algebra fin dall'inizio c'era un costante addestramento ad applicare i concetti matematici a situazioni concrete.
Questo è in linea con il mio pensiero di intendere la didattica della matematica e più in generale la didattica a scuola, che come avevo già detto in un vecchio post è ferma a 100 anni fa mentre tutto il resto corre.

Curiosità: su Repubblica sembra che Priya Natarajan sia un maschio, neanche su Wikipedia riescono a controllare!

Immagini yemenite

Questa la foto vincitrice del World Press Photo 2011: una donna yemenita che conforta un parente ferito, immortalata dal fotografo Samuel Aranda. Qui la pagina di Repubblica dove ho letto la notizia, in cui si possono vedere altre foto vincitrici di premi minori.
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Trova le differenze



giovedì 9 febbraio 2012

Quando la lotta all'evasione diventa rapina legalizzata

Scrivo un post controcorrente a proposito della lotta all'evasione di cui si parla tanto in questo periodo. Intendiamoci: la lotta all'evasione è una cosa giusta e da incentivare ma l'obiettivo dell'articolo è di segnalare come in alcuni casi, allo scopo di fare cassa, lo stato si comporti come la mafia: fa di tutto pur di fare entrare soldi in cassa e centrare i target annuali dell'agenzia delle entrate senza minimamente porsi il problema dell'essere davvero nel giusto o no. E, per di più, ostacolando senza mezzi termini il presunto evasore nel tentativo di dimostrare la sua innocenza.

Il post è ispirato ad un episodio accadutomi di recente e su cui mi baserò per descrivere tutto il processo. Alcune delle cose che scriverò saranno oggettive, altre legate al particolare della pratica che mi ha coinvolto ed alle impressioni suscitatemi, e su quelle mi dovrete credere sulla parola.. Ma, anche nel caso non foste disposti a credere, penso che i contenuti della parte "oggettiva" del post (gli step del procedimento con relativo calcolo delle multe) siano sufficientemente significativi.

Mi è stata contestata un'evasione fiscale per ciò che riguarda un passaggio di proprietà di un terreno agricolo (peraltro nell'ambito di una divisione familiare che quindi non ha generato valore per nessuno): il terreno è stato da me dichiarato valere tot al metro quadro e lo stato mi ha scritto una bella lettera per dirmi che invece lo stesso terreno valeva 3 volte tot. La logica è presupporre che io l'abbia effettivamente venduto (o comprato) a 3*tot di cui 2*tot li ho incassati (o pagati) in nero, evadendo le relative tasse. E fin qui, niente da dire (a parte le bestemmie). Ma come accade di incappare in una tale segnalazione? E qual'è la prassi successiva? Andiamo per gradi..

1) Si incappa in una pratica di questo tipo NON perchè un funzionario dell'agenzia delle entrate, assistito da un geometra, va a vedere il terreno, verifica l'indice di edificabilità e valuta l'appetibilità del terreno e della zona per poi decidere. Niente di tutto ciò. Il funzionario, dal suo ufficio, vede che la cifra al mq dichiarata su tale pratica è minore di quella dichiarata in ALCUNI atti relativi ad altre zone "limitrofe". Pazienza se il terreno della zona limitrofa aveva un indice edificatorio molto più alto o se il tuo era già asservito, pazienza se come estensione era un centesimo del tuo, se aveva un interesse strategico, ecc.. Lui vede che la cifra da te dichiarata è più bassa di altre e questo gli basta per sparare la sua. Starà a te dimostrare che la tua valutazione era corretta.

2) Il problema è che, per x di tasse evase, più o meno si paga un'altra x di multa. Cioè 2x. Lo stato dice: se paghi subito senza dire bah (cioè accetti la valutazione dell’agenzia delle entrate), invece che 2x paghi x+x/6. Ma come fare a diminuire o azzerare quella x facendo valere le proprie ragioni? Ci sono due possibilità: nell'ordine (e senza la possibilità di tornare indietro), la contrattazione e il ricorso.

3) Contrattazione: consiste nell'andare a parlare con l'agenzia delle entrate, motivando la tua valutazione e contrastando le motivazioni dell'agenzia, per contrattare il prezzo. Ma se della tua x, dopo la contrattazione, riesci a scendere a y, adesso pagherai y+y/3, invece di x+x/6, cioè la multa aumenta di 1/6 in proporzione alla cifra che ti verrà nuovamente contestata. Perchè questo? Perchè allo stato conviene che paghi subito: pratica chiusa, soldi incassati e avanti un'altro.

In più, per andare a parlare con l'agenzia delle entrate devi avere una relazione di un geometra e di un commercialista, e costano: se anche pensi di avere ragione ma la cifra non è alta, ti conviene comunque pagare subito con multa ad un sesto. E così, pagando subito, aggiungerai un elemento al paniere di passaggi di proprietà a prezzi fuori mercato che i funzionari dell'agenzie delle entrate potranno usare contro qualcun altro per la prossima contestazione nella zona.

Certo, l'onesto può pensare: "se so di aver ragione ne val la pena perchè questa mi verrà riconosciuta!". Sbagliato: il funzionario delle entrate ragiona come uno che deve portar soldi in cassa. Chiaramente, non può sparare troppo alto perchè tu farai ricorso e allora cerca di proporti una cifra tale affinchè tu ti dica, visti i costi del ricorso, "nonostante io abbia ragione, mi conviene accettare". E così davvero accade. Letteralmente, è come andare al mercato.

4) Ricorso: se in sede di ricorso da x riesci a scendere a z, dovrai poi pagare 2z, quindi multe piene. L'onesto ancora speranzoso può pensare: "se z=0 non pago nulla!". Sbagliato di nuovo, perchè le spese tecniche e processuali non ti vengono rimborsate anche in caso di vittoria piena. Quindi, spesso, uno arrivato allo step 3 si ferma anche perchè già a quel punto è talmente schifato da tutto il sistema che non si fida a rischiare il ricorso: se sono disonesti la metà di come lo sono all'agenzia delle entrate rischi di rimetterci davvero parecchio! Senza contare che, se fai ricorso, gli devi anticipare x/3 che ti verranno rimborsati a data da destinarsi in base all'esito del processo: cioè, se anche uno vince rivede i soldi che ha anticipato anni dopo, svalutati.. E se x è grande può essere davvero un problema..


5) L'ultimo rifugio dell'onesto, ora incazzato e ormai schifato: "vado in ricorso e se perdo che si prendano un pezzo di sto cazzo di terreno supervalutato ma che se lo prendano al prezzo che hanno stabilito loro!". No anche qui. Nel caso tu debba pagare e non paghi, gli espropri li fa equitalia e col cazzo che viene a prenderti il terreno supervalutato.. Ti prende quello che gli pare.

Quello che è successo nel mio caso specifico è che siamo andati a trattare con l'agenzia e x si è ridotto a y=0.41*x. Una riduzione che dà il metro di come le segnalazioni iniziali siano davvero fatte con il solo criterio di fare cassa e senza il minimo interesse a stabilire se la contestazione sia giusta o no o in che misura. Lì, poi, ci siamo fermati. Schifati e incazzati (e con la presunzione di essere onesti).

La morale qual'è? E' che combattere l'evasione è sacrosanto ma bisogna lasciare la possibilità alla gente di difendersi.. Sparare a zero su ambiti dove riferimenti fissi non vengono forniti da nessuno e dove il prezzo di un bene è stabilito solo dal mercato non è onesto, soprattutto se dell'effettiva appetibilità del bene lo stato se ne frega..

mercoledì 8 febbraio 2012

Ladri, non Robin Hood, però...

Come tutti sapranno un paio di settimane fa è stato chiuso il noto sito di condivisione MegaVideo. Da allora la rete si è scatenata e il dibattito sulla pirateria informatica è ripreso, ma questa volta c'è più ansia nell'aria perché negli USA si stanno studiando provvedimenti legislativi per porre un serio freno al download illegale di beni protetti da Copyright.

Mi sono trovato d'accordo con le idee espresse da Matteo Bordone nel post "Continuate a rubare, continuate a lamentarvi (o, se preferite, Siate ladri, siate stronzi) ovvero Perché lo scaricamento non è un diritto manco per sogno": il concetto contenuto nel titolo è chiaramente espresso anche all'interno dell'articolo ed è, secondo me, uno dei due fulcri intorno ai quali dovrebbe girare la discussione in oggetto. Nessun trattato internazionale ha mai sancito il diritto dell'umanità a disporre gratuitamente di musica, film o libri frutto del lavoro di altri. Ergo sono puerili le posizioni di chi strilla contro le censure sulla rete. Poi si può discutere -e lo faccio volentieri- dell'opportunità di creare un sistema in cui le idee circolino liberamente e non si debba sborsare dei soldi per poter ascoltare un brano di musica o leggere un trattato di filosofia, ma non dimentichiamoci che di principio se io scarico mp3 sono un ladro, non Robin Hood.


Ho parlato di due fulcri perché quello che secondo me Matteo Bordone dimentica è un'altra faccia della medaglia, che riguarda l'arretratezza (di comodo?) del sistema Copyright nei confronti della tecnologia web.
Immagino che cent'anni di fa ci siano state parecchie situazioni critiche quando le automobili hanno iniziato a prendere sempre più campo, e a sostituire quindi le carrozze e i cavalli. Chiunque di noi oggi sa che i lavoratori dell'indotto della trazione animale avevano perso in partenza la competizione contro il motore, che a niente sarebbero serviti scioperi ad oltranza ma solo l'ammodernamento avrebbe salvato i loro posti di lavoro.
Lo stesso concetto si può riportare in questa discussione, perché come evidenzia con molta chiarezza questo articolo del Post,
[...]Per cambiare le cose le grandi case produttrici dovrebbero cambiare radicalmente il loro approccio al problema. Invece di spendere centinaia di milioni di dollari per fare lobbying nei confronti dei legislatori, convincendoli a sostenere leggi più restrittive sulla circolazione dei contenuti online, dovrebbero studiare seriamente un sistema in grado di offrire una facilità d’uso almeno pari a quella dei sette passaggi per usare i torrent, e a basso costo. Gli investimenti andrebbero fatti in questo settore, accettando con serenità il fatto che da qui a una decina di anni i DVD probabilmente non li userà più nessuno e i Blu-ray saranno sul viale del tramonto.
E' chiaro che se la mia unica alternativa legale allo scaricarmi un bel film da guardarmi il sabato sera è quella di andare a comprarlo all'Ipercoop o alla Fnac, in quegli squallidi scaffali che ormai ricevono la stessa cura del cesso dei dipendenti, beh... non ci sto a pensare due volte e scarico!
Ma è talmente abissale la distanza fra le due possibilità di fruizione (illegale, scaricando il file, o legale, comprando il dvd) che non posso che pensare che questa sia una strategia per mantenere il più a lungo possibile lo status quo che negli anni pre-web ha permesso alle major di arricchirsi a dismisura. Ecco perché non tollero neanche le lacrime di coccodrillo delle case discografiche che pensano di imbonirci coi loro spot "Se scarichi illegalmente danneggi i giovani artisti".


E voi? Che ne pensa il pubblico del Vpostulato?

lunedì 6 febbraio 2012

Valore legale o non valore legale?

Da qualche giorno a questa parte Monti ha annunciato una consultazione pubblica (credo sul sito del Miur) per approfondire l'opportunità della cancellazione del valore legale della laurea e dei titoli di studio in generale. L'argomento è suggestivo ma complesso e non è facile capire a priori quali possono essere vantaggi e svantaggi anche perchè, coinvolgendo per la maggior parte le modalità dei concorsi pubblici di assunzione, un maggior grado di libertà lasciato a chi decide un'assunzione (come ne conseguirebbe dall'abolizione del valore legale) spesso, in Italia, si traduce in nepotismi o comportamenti al limite della legalità..

Abolizione del valore legale della laurea, per esempio, significa poter distinguere tra una laurea e l'altra mentre adesso a partità di voto (o di fascia di voto) una laurea in economia nell'università x, legalmente, equivale ad un'altra presa nell'università y. Per le aziende, in realtà, il valore legale non ha mai avuto un vero e proprio "valore" nel senso che un'azienda, se lo ritiene opportuno, è assolutamente libera di assumere un tale perchè laureato presso x piuttosto che il talaltro, laureato presso y. Per i concorsi pubblici, invece, l'uniformità era obbligatoria.

Quali possono essere i vantaggi? Abolendo il valore legale della laurea si potranno alla lunga formare poli scientifici ad alta efficienza in termini di ricerca e formazione in quanto, una volta a regime il sistema, lo studente ambizioso farebbe di tutto per accedere ad un'università eccellente perchè una laurea lì potrà aprire prospettive miglior che l'omologa presa altrove. E se abolizione del valore legale potesse voler dire la possibilità, da parte delle università, di pagare in modo non uniforme i professori (che attualmente, al di là delle anzianità, sono equiparati), premiandoli per produttività scientifica e rilevanza internazionale, davvero anche in ambito universitario potrebbe essere, in tutto e per tutto, premiata la capacità. Certo un meccanismo di questo tipo potrebbe significare, alla lunga, la morte dei poli piccoli e locali, finendo per accentrare il mondo accademico. Ma dal mio punto di vista, questa è una conseguenza logica e perfino vantaggiosa in quanto, in ambito universitario, i piccoli poli non possono fare una buona formazione: uno studente universitario deve poter avere davanti a sè un panorama formativo il più vasto possibile e un corso di laurea sarà all'avanguardia quando sarà avanti nel più possibile degli ambiti di ricerca! Un ulteriore vantaggio potrebbe essere lo stop al conseguimento da parte degli impiegati pubblici di lauree "a punti", prese al solo scopo di fare quegli scatti di carriera garantiti dal titolo di studio: in questo modo, almeno in teoria, lo scatto avverrà soltanto se il titolo conseguito sarà davvero all'altezza di ciò che veiniva richiesto per quel ruolo!

Quali i contro? Il contro, secondo me, è il rischio che nei concorsi pubblici si facciano nepotismi: di fatto, l'abolizione legale del titolo dà un maggior grado di libertà a chi assume in quanto vengono meno quei vincoli che prima escludevano i candidati meno quotati. Negli ultimi anni, per esempio, in ambito universitario la strada è stata quella di rendere più vincolati i concorsi perchè questa era l'unica strada per essere più o meno sicuri che la valutazione fosse oggettiva. Ad oggi, infatti, due commissari su tre sono estratti a sorte e la valutazione avviene sulla base del numero di pubblicazioni del candidato e sulla qualità delle riviste su cui questo ha pubblicato.. Prima, invece, c'erano scritto e orale e i gradi di libertà erano maggiori.. Vincolando la scelta a parametri oggettivi come le pubblicazioni, non si è risolto il problema, ma si sono fatti dei passi avanti rispetto a prima. E, tra l'altro, ciò è avvenuto in un periodo di vacche magre, finanziariamente parlando..

Quindi, quale la migliore scelta? Io, personalmente, propendo per l'abolizione, convinto che se questa riuscisse a creare una vera concorrenza in ambito pubblico e universitario, alla lunga uffici e dipartimenti smetterebbero di fare assunzioni a perdere ma baderebbero ad assumere gente capace di far crescere il sistema perchè così ne guadagnerebbero tutti..

Voi, in attesa della consultazione sul Miur, che ne pensate?

giovedì 2 febbraio 2012

Identikit di un evasore

Interessante articolo di Repubblica sui profili degli evasori che la Guardia di Finanza sta tenendo di mira in Italia. Dal pensionato che fa l'imbianchino per arrotondare al VIP che si porta i dindini nel Regno Unito, dal cassintegrato che installa caldaie al colletto bianco che gioca con prestiti e tassi d'interesse di aziende fittizie. E rispunta l'antica attività dello spallone di frontiera, come dimostra la carenza in Italia di banconote da 500 e 200 € (ve ne sarete accorti un po' tutti, no?).


Non so se sia suggestione o realtà, ma da qualche giorno io noto una certa attenzione da parte del generico negoziante genovese nel fornire lo scontrino. Voi?

A corollario dell'argomento, aggiungo il link al Buongiorno di Gramellini, della serie "la professione del vicino è quella che evade di più".

mercoledì 1 febbraio 2012

Piccole nuove tecnologie

In questi giorni si sta sentendo un gran parlare dell'entrata in borsa di facebook, l'entità (definirlo soltanto "sito" mi sembra riduttivo) che in questi ultimi anni ha rappresentato e trascinato l'evoluzione del web e della società connessa più di ogni altra cosa. La genialità ed il fiuto per gli affari del suo fondatore sono già stati ampiamente magnificati e non staremo qui a parlar di questo. Infatti, sebbene forse non al pari geniali (e fruttifere), altre idee meno pubblicizzate proliferano sul web e su alcune di esse si costituiscono buisness. Volevo citarne due di queste perchè davvero interessanti e molto utili e che di sicuro, presto, troveranno grande diffusione.

La prima è l'idea base di www.fubles.com. Forse qualcuno ne avrà già sentito parlare ma in molte città (come Genova) è ancora del tutto inutilizzato. Fubles risolve l'annoso problema di ogni calciatore dilettante: trovare abbastanza gente per metter su una partita. Se ti registri a Fubles puoi organizzare partite e pubblicizzarle e qualunque altro utente del sito ha la possibilità di iscriversi. In questo modo, arrivare a 10 o 14 non è mai difficile e lo sbattimento è minimo.

Il gestore della partita ha la possibilità di dare un feed back su quelli che hanno giocato e di segnalare eventuali pacchi o comportamenti scorretti così, alla maniera di ebay, ogni utente è monitorato e chi tira tanti bidoni piano piano è emarginato.

Ho scritto di calcio ma la stessa cosa vale per qualunque sport di squadra ma naturalmente il sito tanto più funzionerà quanti più utenti praticheranno e saranno registrati al sito!

La seconda idea è quella di www.doodle.com. Via mail, sondaggi veloci per organizzare qualsiasi evento con il minimo sbattimento. Tu organizzi l'evento, mandi il link a tutti i contatti interessati e questi danno le loro disponibilità: la casellina che registra più bandierine verdi corrisponde al giorno giusto. E il tutto senza registrarsi, dover lasciare dati o altro.. Ci vogliono davvero pochi secondi!

Scriviamoci su

Oggi vi consiglio un modo simpatico e interessante per trascorrere un'oretta dei vostri lunedì sera. No, non si tratta di seguire in tv le avventure di Benedetta Parodi, bensì un validissimo corso di scrittura creativa!
Perché ve lo consiglio? Ho appena finito di seguire il primo ciclo di incontri e sono rimasto soddisfatto: se avete un vago pallino per la scrittura o per la lettura troverete un sacco di stimoli, qualche regoletta generale, manciate di consigli pratici e un vagonata di bibliografia che fa sempre molto comodo. Infine, non meno importante, conoscerete un gruppo di persone con cui condividere la passione della letteratura!
Il docente, Egr. Prof. Claudio, è un giovane scrittore genovese che trasmette con un certo entusiasmo la sua passione per la parola scritta e orale. Il laboratorio inizierà lunedì prossimo, dalle 18.30 alle 20.00, presso i locali del Kitchen Mon Amour di via San Donato.
Certo, potrebbe non entusiasmare i più e se qualcuno avesse già di meglio da fare non avrei nulla da ridire, ma sappiate che è un'ottima alternativa all'ozio serale fine a se stesso.

ps: Tommi, che è una persona arida, dice che ho frequentato un corso di calligrafia... non ascoltatelo!!!