mercoledì 31 agosto 2011

Il partigiano tedesco

Elisa Battistini sul suo blog parla del docufilm "L'uomo che nacque morendo" del regista lericino Luigi Faccini che verrà proiettato al Festival di Venezia tra pochi giorni: tratto dall'omonimo libro, racconta la storia di un tedesco che durante la seconda guerra mondiale ebbe il coraggio di passare dalla parte della resistenza pagando con la vita la sua scelta.


Rudolf Jacobs era un ufficiale della marina tedesca: nel 1943 venne mandato alla guida di un commando nazista nella zona di Lerici. Qui entrò in contatto con alcuni antifascisti e si decise a disertare per entrare a far parte della brigata Muccini, formazione partigiana della zona.
Morì il 4 novembre del 1944, durante un'offensiva al comando militare fascista di Sarzana.

Nel luogo in cui cadde, crivellato dai colpi dei suoi stessi compatrioti, sorge ora una lapide che ricorda il suo sacrificio: resta la sua testimonianza di uomo che ha creduto nei valori democratici fino alla morte.


“In ogni circostanza, anche la più difficile, l'uomo resta sempre un essere con capacità di raziocinio e di scelta”.
Con queste parole, dello storico Paolo Pezzino, mi piace infine creare un collegamento fra Rudolf Jacobs e Libero Grassi, di cui ho parlato ieri.

Adinolfi e le tette (finte?)

Adinolfi Mario, classe 1971, giornalista, blogger, politico cattolico del PD e giocatore di poker.

Inserisci linkHa scritto sulla sua pagina di Facebook:
E comunque, precisiamolo: i trans non sono donne all'ennesima potenza, sono moderni ircocervi, uomini con finte tette di silicone che fanno solo tristezza...preda di un mondo fatto di degrado e squallore, compravendita del corpo, spesso di alcool e droga...viva le mogli, le madri che si fanno il culo quadro, le donne con le palle perché non sono "riposanti" ma compagne dialettiche di un'esistenza, quelle che ci accudiscono per davvero e non a botte di mille euro a prestazione.

Sono sicuro che questo simpatico signore, non nuovo a sparate omofobe di tale profondità, non stia facendo altro che cercare notorietà inventandone ogni volta una più grossa... quindi non è mia intenzione fargli pubblicità più di tanto, semplicemente vorrei che si sapesse che tipo di persona è, così, a futura memoria.

Che ci sta a fare un'entità del genere nel PD?

martedì 30 agosto 2011

Al limite della sopportazione

BASTA! Tutte delle valutazioni, delle mediazioni, delle stupidaggini alla ricerca di un terreno comune che non esiste... Io non ce la faccio più. Le modifiche che ieri notte i due signori B. hanno approvato tra un pompino e l'altro non sono altro che innalzare per tutti gli uomini di un anno l'età della pensione e lo scopo è arrivare alla celebre quota 100 entro il 2015 (anni d'età+anni di contributi=100). Ormai ci siamo direi...

Io penso a chi ha DOVUTO (perchè non era una scelta) per fare dai 15 ai 12 mesi di militare, a seconda dell'età, perdere preziosi mesi di contribuzione per ora sentirsi dire che mancano! Io mi rifuto di credere che sia davvero così... Voglio ancora sperare in una qualche clausola strana...

Se vai dalla schiera di merde che rubano e che continueranno a rubare tutelati dal LORO presidente del Consiglio ti diranno lieti che finalmente i costi derivanti dalle Province e dal Parlamento saranno dimezzati! COSA NON IN VIGORE DA SUBITO, come invece potrebbe essere questa porcata del militare. Ma cosa gliene frega a gente che non fa la fattura, che non fa lo scontrino, che evade migliaia di euro ogni anno se anche fossero colpiti da questa manovra? E' gente che ha messo via le scorte e SE NE FREGA, lo capite?

Io imploro gli amici del blog di smentirmi, di dirmi che non sono corso all'attacco troppo presto, che c'è qualche cavillo per cui non è PROPRIO come l'ho messa giù io.

Non accetterò più momenti di apertura verso coloro che votano o che hanno votato all'ultima tornata i nostri amici di Roma. Sono corresponsabili di questa follia collettiva. Basta! Mi sono rotto di sentirmi dire che non è colpa loro, che non sono informati e bla bla bla. Le cose sono sotto gli occhi di tutti. Semplicemente o non vedono (ma io non posso rimanere in balia di una manica di decelebrati mentali) o NON VOGLIONO VEDERE (di fronte alla malafede non posso che allora pensare di essere nel giusto con questo atteggiamento).

Non mi stancherò mai abbastanza di ribadire che gli idealisti della democrazia non avevano tenuto conto della presenza di un'ampia fetta di disonesti da un lato e di minorati mentali dall'altro.

Ora scagliatevi pure contro i miei toni violenti. Ormai sono abituato a chi pensa che solo perchè alzo la voce passo dalla parte del torto.




Fondatori defraudati

E' successo!
Il fondatore di questo frequentatissimo blog, Ballets, fotografo, matematico, uomo con la chitarra, viaggiatore, consumatore di fasce per capelli, irresistibile latin lover è stato detronizzato!

Con la bellezza di 180 post Lore gli ha strappato la corona con un colpo di mano. I nostri omaggi al nuovo re. La lotta è stata dura e durava da molti mesi. Ma il campione sarzanese si è andato ad allenare nelle verdi terre dell'Inghilterra, dove si è sottoposto ad un addestramento superiore. Invito sua maestà a non abbassare la guardia, si racconta che il re in esilio stia organizzando la resistenza, ma nessuno sa dove sia. Forse in compagnia di Gheddafi.

Quel regno di terrore in cui post come questo erano tacciati come inadeguati, in cui la libertà di stampa era una chimera, in cui l'iniziativa personale di post come i miei era tenuta in poco conto e che mirava a trasformare questo blog in una infinita successione di rimandi ad altri blog e ad altri siti è terminato.

In attesa di diventare consigliere personale della nuova direzione

Il buffone di corte

Vent'anni senza Libero Grassi


"Caro estortore
Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al 'Geometra Anzalone' e diremo no a tutti quelli come lui".


Con queste parole l'imprenditore Libero Grassi sul giornale di Sicilia denunciò quella mafia che gli chiese il pizzo, il 10 gennaio 1991. Lasciato solo dalla società civile e dalle istituzioni che non supportarono il suo gesto coraggioso, venne ucciso con tre proiettili la mattina del 29 agosto di venti anni fa: i sicari gli spararono alle spalle, senza guardarlo in faccia.

Cosa è rimasto dopo vent'anni? Ancora una volta, a raccogliere la testimonianza di un onesto cittadino con fatti concreti è un'associazione non governativa, "AddioPizzo", che si propone di sostenere quei commercianti che si ribellano ai meccanismi mafiosi e di emarginare gli imprenditori collusi. Tra le azioni dell'associazione c'è l'utilizzo del consumo critico, che invita i consum-attori a boicottare quei prodotti provenienti da aziende con un comportamento poco limpido.

Interessante l'intervista sull'Espresso alla moglie di Libero Grassi, Pina, ancora attiva e impegnata nella lotta alla criminalità organizzata in Sicilia.

Da rivedere l'intervista di Michele Santoro a Libero Grassi pochi mesi prima dell'assassinio, che Santoro poi ritrasmise nella serata contro la mafia a reti unificate condotta in coppia con Costanzo.

sabato 27 agosto 2011

Anche noi abbiamo capito!

Sono totalmente d'accordo con questa analisi molto concisa di Telese sul comportamento del Pd: ancora una volta il gruppo dirigente democratico si è allontanato dalla sua base, non riuscendo a dire una parola chiara sulla questione morale né sullo sciopero proclamato dalla CGIL...

E questa analisi è confortata anche dai sondaggi di Nicola Piepoli per affaritaliani.it, che parla di caduta del gradimento per il Pd dal 29.5 al 28%, ritornando al livello del Pdl. Ovvero il maggiore partito di opposizione non riesce a superare il partito che al governo sta tagliando con una mannaia i servizi alla gente: cosa aspettano ancora per riconquistare terreno, che Tremonti scappi coi soldi in una borsone? Che Berlusconi sodomizzi la Bindi in aula? Che Bossi ponga la prima pietra del muro di secessione padana?

Bersani, Bindi, per favore: fateci sognare!!!

giovedì 25 agosto 2011

Si udiva una volta il west

Non per presunzione ma per amore dell'argomento, mi permetto di completare la tua recensione con il video di una esecuzione della colonna sonora di "C'era una volta il west", tra le musiche più famose di Morricone.

C'era una volta il West

Cari amici...
Ieri notte ho rispolverato una pietra miliare del cinema western. Sto parlando di "C'era una volta il West" di Sergio Leone, datato 1968. In quasi tre ore di filmone si celebra la fine di un'epoca (e, in definitiva, di un certo filone cinematografico). A parte una splendida Claudia Cardinale nel ruolo di Jill, ex prostituta alla ricerca di una vita migliore, e un Jason Robards nella vera perla del film (il personaggio di Cheyenne, il fuorilegge dal cuore d'oro) le interpretazioni non sono di rilievo. Ma l'espressività degli sguardi di tutti basta e avanza ad esprimere situazioni psicologiche e drammatiche notevoli.

In una terra di nessuno in cui la vita ha un valore davvero irrisorio e in cui sopravvivere diventa l'arte di saper sparare, il vendicatore Charles Bronson, il cattivissimo Henry Fonda e il fuorilegge Cheyenne sembrano gli ultimi esponenti di una filosofia di cappa e spada che l'arrivo della modernità incarnata nella ferrovia spazzerà via di lì a breve. Il personaggio che rappresenta questa caduta di valori non è tanto lo spietato Frank di Henry Fonda, quanto l'egoista Morton, l'uomo d'affari paralitico che vagheggia il sogno di raggiungere il Pacifico in ferrovia.

La trama è semplice, la regia di Leone dilata i tempi, dando molto peso alla musica e al silenzio. Jill è la nuova sposa di un modesto proprietario di un terreno nel West che le promette un futuro di ricchezza. Quando lo raggiunge da New Orleans dove faceva la prostituta trova lui e i suoi tre figli uccisi. Lei è allora l'unica proprietaria ignota da tutti di quel terreno apparentemente senza valore. Il colpevole è Frank, un mercenario arrivista al soldo di Morton, l'uomo della ferrovia, che vuole mettere mano su quel terreno per costruirvi i binari: sotto quel terreno infatti, sorprendentemente, c'è acqua, indispensabile per il passaggio del treno e totalmente assente per le miglia circostanti. Frank fa ricadere la colpa sul fuorilegge Cheyenne, che si prende a cuore la sorte di Jill. In tutto questo arriva anche il misterioso Armonica, cowboy che sembra avere un conto in sospeso con Frank...

Davvero indimenticabile la colonna sonora di Ennio Morricone, tesa ad esprimere questi spazi immensi, questa natura brulla e inospitale, questo mondo per cui si tende a provare una non meglio spiegata nostalgia; nostalgia, forse, di quando le cose erano ancora da conquistare, di quando non tutto era noto, di quando, in definitiva, l'uomo aveva il modo di esprimere al meglio la propria capacità di adattamento e la propria tensione verso qualcosa al di là delle sue possibilità. Il West diventa allora una dimensione interiore, la ricerca di una vita migliore, come per Jill, del potere e del denaro, per Frank e Morton, della vendetta, per Armonica, del riscatto, per Cheyenne. L'uso della musica, come dicevo, diventa predominante. I tempi dell'azione sono spesso dilatatissimi, quasi operistici.

Da ricordare l'epico scontro finale tra Armonica e Frank, una delle sequenze più emozionanti del film. Appena avete tempo se non avete ancora visto questo film guardatelo.

Il vostro corrispondente dall'Emilia



martedì 23 agosto 2011

Mi dà i brividi

Una divertente vignetta di Makkox sulle ultime novità dal mediterraneo:



lunedì 22 agosto 2011

Potere e fede

Cari amici...
stimolato da una discussione a tavola, dalla quale prendo spesso l'ispirazione per scrivere sul blog, voglio parlare diffusamente della Chiesa, mescolando qualche luogo comune e qualche riflessione.

Una breve precisazione. Non sono ateo. La mia fede è in fase di allestimento ed è certamente difficile mettermi sotto una bandiera precisa. Questa dovrebbe essere una puntualizzazione superflua, ma troppe sono le persone che la richiederebbero. Si tratta di sottolineare che le pesanti osservazioni che seguiranno non sono inficiate in alcun modo da un razionalismo esasperato o da un assolutismo scientificizzante tanto di moda in certi ambienti di sinistra. E per evidenziare che non annullo nè svaluto il valore o l'esistenza della spiritualità. Anzi... Proprio per questo scriverò quel che scriverò.

La Chiesa ha fatto il suo tempo. Non parlo tanto delle vergognose ingerenze nel mondo della gestione laica dello Stato; anche a livello squisitamente spirituale, religioso, è un'istituzione superata. Un pò di filosofia... Dal punto di vista evolutivo, la naturale istanza umana di andare al di là, di determinare i propri rapporti con l'Altro, di darsi delle spiegazioni anche DOPO l'avvento del razionalismo scientifico ha avuto bisogno di essere istituzionalizzata, regolata, cristallizzata. La massa ignorante aveva bisogno di punti di riferimento semplici e facilmente fruibili. A parte una schiera che sta scomparendo (penso alla pia donna anziana e ai bambini che si immaginano Dio come un uomo vecchio con la barba, magari sdraiato su una nuvola, con una pericolosissima vicinanza allo Zeus greco), questa esigenza non c'è più, sociologicamente ed evolutivamente. Come ho già avuto occasione di scrivere, la religiosità, più in generale il modo con cui un essere umano ara i campi del proprio spirito, è una sfera assolutamente privata. Per amare, per migliorarmi, per condividermi, per rapportarmi con l'altro, il mio background civico, umano e culturale basta e avanza; può poi essere usato male ma questo è un altro discorso. Non ho bisogno di intermediari nemmeno per comunicare con il divino, come i paesi di cultura tedesca hanno capito da un sacco.

Venendo quindi a mancare questa importanza spirituale, questo ruolo guida della Chiesa (che è ormai in grado solo di esprimersi tramite frasi fatte dette dal Papa, prendersela con le streghe che praticano l'aborto e con gli invertiti che violano la sessualità normale) sorge naturale chiedersi che cosa esista ancora a fare. Impedita dal poter stare al passo con i tempi, con un retaggio storico e culturale pesantissimo, ci si chiede se almeno sia priva di potere temporale come ci hanno insegnato a scuola dopo la presa di Porta Pia. Crescendo ci si rende conto che questa è una cazzata: la Storia non è scritta dagli eserciti, dai re, dalle guerre di religione, dalla peste, dalle vendette personali, dagli ideali. Come ci insegna Marx questa è solo sovrastruttura. La Storia è determinata dal denaro e dalle considerazioni economiche. Di denaro la Chiesa e le sue istituzioni di supporto ne hanno... E tanto. Dopo i grandi totalitarismi del Novecento, un'altra carta ha acquistato un valore centrale nella partita: il controllo del consenso e del pensiero delle masse. Anche in questo la Chiesa ha potenziali ancora enormi. Perciò la risposta è ovvia: l'organo che pretende di essere una guida per gli spiriti è una istituzione politica ed economica, uno strumento per esercitare il potere, oggi come allora. Uno strumento subdolo però, perchè fa appello a quanto di più intimo e autentico ci sia in un essere umano: lo spirito.

Fanno allora arrabbiare coloro che tengono in vita per ingenuità o per tornaconto questa multinazionale mascherata da istituzione religiosa. I primi sono coloro che citavo prima e meritano indulgenza: i malati, gli anziani, i bambini. Ma io credo nell'uomo. E appellarsi solo all'ingenuità è deresponsabilizzante. No. Non possono essere tutti DAVVERO convinti di quel che si urla in piazza San Pietro a Roma. Deve esserci qualcuno di interessato a ciò che invece si sussurra nelle aule vaticane.

La Giornata Mondiale della Gioventù è un esempio di questo dualismo irriducibile. Chi è in sedia a rotelle e trova nella fede uno strumento per stare meglio e credere di avere un posto speciale nei pensieri di Dio ha tutta la mia comprensione. Ma chi utilizza la buona fede di questa persona per se stesso no. Del resto dire che i giovani soldatini del Papa sono due milioni è stupido: la grande conquista della GDG è far conoscere ragazzi di culture diverse, fare festa con amici, farsi una scopata magari, scappare dalla soffocante austerità della famiglia ultracattolica. Ma pensare che tutti e due milioni fossero CONVINTI che un uomo di ottant'anni di indubitabile cultura ma con meno esperienza della vita dei loro nonni avesse davvero qualcosa da dire non è pensabile. Sono ragazzi giovani, con un preciso retaggio, che hanno giustamente voglia di divertirsi. Le ragazze sono in stragrande maggioranza: ci sono le stesse che cantano nel coro della chiesa e alla domenica pomeriggio si stendono sull'altare vestite SOLO di incenso in attesa di un'esperienza mistica, magari fornita dal padre di famiglia che è andato a cercare conforto per l'ennesimo adulterio e si è ritrovato di nuovo nelle mani di Satana; le peggiori sono però sempre quelle con una vaga aura alternativa, munite di chitarra, quelle del "Però certo che Berlusconi è una merda", in cerca di un portatore di pertiche munito di fumo. Qualcuno avrà ben pensato ai soldini che portavano nel Paese ospitante. Qualcuno avrà ben pensato al ritorno di immagine (queste fiumane di folla fanno effetto, inutile negarlo; io sono il primo a essersi impressionato per la fila in visita alla Sindone... Dei cimeli parlerò altrove... Se dovessimo mettere insieme tutti i pezzi di croce conservati in giro ne avremmo abbastanza da fare l'arca di Noè...) Qualcuno avrà ben, in definitiva, obliato completamente l'aspetto religioso (se mai c'è stato) di una iniziativa del genere.

Forse sono anche uscito dal seminato che avevo pensato all'inizio, tenuto conto che questo post ho dovuto riscriverlo tutto da capo a piedi.

Perchè un prete che insegna in una scuola pubblica è pagato con i soldi dello Stato? Perchè il Presidente della Repubblica si è presentato ad omaggiare a Rimini una follia collettiva? Perchè dopo le conquiste del secolo scorso continuiamo a tollerare un'ipocrisia dietro l'altra? Perchè concediamo a questa istituzione e alle sue appendici privilegi risalenti al Ventennio fascista?

Certo di aver messo troppa carne sul fuoco questa volta, ma l'argomento è impegnativo e fa un caldo mortale che uccide la lucidità

Il vostro corrispondente dall'Emilia

Marrazzo si confessa

Per chi fosse interessato ai risvolti umani della vicenda politico-giudiziaria dei trans di via Gradoli che nel 2009 costarono le dimissioni al governatore del Lazio, qualche giorno fa Concita De Gregorio ha pubblicato un'intervista a Piero Marrazzo. Inserisci link
Il giornalista ha rilasciato alcune dichiarazioni molto personali a quasi due anni di distanza dallo scandalo che lo coinvolse. Io, che a suo tempo avevo giudicato molto negativamente Marrazzo per la sua condotta morale di politico (si vedano i miei commenti a questo nostro post del 2010), l'ho trovato interessante perché lontano dalle solite interviste dirilasciate da uomini pubblici che recitano più o meno "Sì è vero ho fatto una cazzata ma Tizio e Caio l'hanno fatta molto più grossa".
E soprattutto mi colpisce l'autoanalisi della sua debolezza:
"Io non sono omosessuale. Non ne faccio un vanto, ma non lo sono. [...] Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c'è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili.".
E confesso di essere rimasto un po' affascinato dall'immagine dell'uomo di potere che, colto in fragranza, si fa da parte e si ritira in convento a meditare sulla sua "crisi di mezza età":
"A Montecassino ho ripreso in mano due libri, le confessioni di Sant'Agostino e l'autobiografia di Simenon. IInserisci linkl primo mi ha aiutato a capire che se hai conosciuto il male non devi più nasconderti, devi continuare a guardarlo in faccia. Nella vita di Simenon mi interessava il tema dei sensi di colpa di un padre. Ecco, sono ripartito da questo"

Che sia sincero o meno non posso saperlo, forse il tempo saprà dimostrare quanto sia autentica la sua voglia di rivalsa, la sua volontà di lucido superamento del fatto, però intanto mi bastano le pubbliche scuse nei confronti dei suoi elettori.

Non capisco infine chi, come Maria Luisa Agnese sul Corriere, critica Marrazzo di esaltare la donna muta che ascolta il suo uomo senza interloquire: mi sembra un po' esagerato leggere nelle confessioni pubbliche di un uomo in difficoltà un attacco all'emancipazione femminile! E voi cosa ne pensate?

Cazzo!

Sommamente irritato dalla lentezza del mio PC, dalla mia connessione di serie Z e dal fatto che i due precedenti fattori mi hanno volatilizzato un bel post sulla Chiesa scrivo due rige di sfogo...

Cazzooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Cazzooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Cazzooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!

Sto smettendo di fumare. E l'assenza di nicotina mi rende irritabile. Forse il buon Dio mi ha impedito di infangare la sua potente istituzione. Ma tornerò... Promesso...

(cala il sipario)

Il vostro corrispondente dall'Emilia

venerdì 19 agosto 2011

Finanza violenta

Cari amici...
Un volenteroso ragazzo come me, un pò curioso, un pò con nulla da fare ci ha provato. Santa Wikipedia alla mano non è bastata. Ebbene sì, ho provato a capire come funziona la Borsa, il mercato finanziario, nel vano tentativo di rispondere a domande come "Che cos'è lo spread?" "Cosa vuol dire che il Mibtel ha perso il 6%?" "Ma chi parla ai telegiornali ci capisce davvero qualcosa?" o di dare senso ad espressioni del tipo "Bruciati 300 miliardi di capitalizzazione" "Ma quanto cazzo è un'oncia?" "Nuovo rischio di recessione"

Mi sono sentito un novizio che ha cercato di profanare un mondo che ci tiene proprio a rimanere incomprensibile. Del resto il nostro reame della matematica non sembra diverso... Andate da vostra nonna a parlarle di funzioni meromorfe: chiamerà l'istituto di Igiene Mentale più vicino.

Il problema in questi casi sembra la totale separazione del mondo finanziario dal mondo reale. Fin qui penso sia normale. Ma la sensazione che qui abbiamo a che fare con un mondo essenzialmente fantascientifico, in cui non si comprano oggetti, ma pezzi di carta su cui è scritto il valore di qualcosa, in cui si compra il diritto di comprare in un secondo momento (?!) qualcos'altro a un prezzo deciso prima, in cui si vendono debiti, tassi di interesse... Non so... Mi sembra così facile ironizzare e prendere in giro quelle tabelle piene di percentuali e la filosofia che le domina... Vorrei che qualcuno che queste cose le ha studiate tentasse di spiegarmele. Insomma... Non dubito che le capirei alla svelta, anche se credo si tratti di cose dell'altro mondo (non ci rendiamo conto del tutto della cosa che è in atto...). Più di tutto non capisco perchè si ha così paura, quali siano le ripercussioni nella vita quotidiana di una persona normale... Penso che la cosa debba riguardare anche me, noi, per questo mi chiedo di cosa stiamo parlando. Eppure io non ho una lira, non ho azioni, non ho proprietà, non ho conti in banca.

La risposta al quesito precedente potrebbe risiedere nel fatto che i governi (quindi anche il nostro unto dal Signore) devono mettere in atto manovre che coinvolgono tutta la società. Ma continuo a non capire, davvero.

Vi sembrerà strana detta da uno come me ma... Per una volta parliamo semplice, con esempi facili, con il tentativo di capirci qualcosa. Potete aiutarmi?

In attesa di un sipario che cala su una montagna di dollari in fiamme

Il vostro corrispondente dall'Emilia

mercoledì 10 agosto 2011

Hans Rott e i giovani calpestati

Cari amici...
Eccomi tornato come promesso. A modo mio.

In questi giorni spulciando sul web ho scoperto una storia che mi ha commosso e ha ispirato una riflessione sul trattamento di noi giovani oggi. Hans Rott, classe 1858, è nato a Vienna, centro della cultura musicale dell'epoca. Sviluppa presto un'attitudine naturale alla musica. La condizione sociale della sua famiglia non è modesta, ma i genitori muoiono entrambi prima della maggiore età, destabilizzando notevolmente la sua situazione economica. Studia musica sorretto da qualche borsa di studio, dall'aiuto di alcuni amici, da lezioni private e da qualche posto da organista trovatogli dal grande Bruckner, compone una sinfonia quando ha appena vent'anni. Nel 1880 decide di presentarla davanti ad una commissione presieduta, tra gli altri, dal compositore classicista Brahms, per l'assegnazione di una borsa di studio statale. Il suo lavoro è ardito, già proiettato verso il futuro, con solo qualche omaggio verso il passato, una sintesi delle grandi istanze musicali dell'epoca. Brahms stronca il suo lavoro, giudicandolo banale, solo a tratti ingegnoso. Bisogna sapere che Brahms aveva una diatriba aperta con il collega Bruckner, che appoggiava Rott, perciò il suo giudizio poco oggettivo non sorprende. Rott, probabilmente già instabile di suo, non regge. Nello stesso anno esplode in un treno, minacciando un passeggero con una pistola e urlando che Brahms aveva imbottito il vagone di dinamite. Rinchiuso in un ospedale psichiatrico in preda a crisi depressive e manie di persecuzione, muore di tubercolosi nel 1884, a ventisei anni, dopo aver distrutto gran parte del suo lavoro. Il suo nome e il suo capolavoro sono ignoti anche agli appassionati di classica, mentre Brahms si può trovare in ogni scaffale alla Fnac o alla Feltrinelli. Un altro grande, Mahler, avrà modo di dire che Rott è stato il fondatore della "nuova" sinfonia.

A partire da qui ho iniziato a pensare a quanto poco oggi si dia valore alle nostre capacità (nostre di noi giovani). Il potenziale che abbiamo ora non sarà mai eguagliato a nessun'altra età futura. E' vero che raggiungiamo l'età della consapevolezza più tardi dei nostri nonni, ma il potere di cambiare, di mutare, di farci valere, di esprimere le nostre capacità è lo stesso! La cosa devastante è che lo scopo è esattamente il contrario a questo: non sviluppare alcuna capacità personale, anzi, appiattire al massimo ogni guizzo, ogni desiderio e tacciare di inopportuno qualcuno che ha una dote, un interesse, un qualcosa di più. Lo scopo è impedire alle forze del cambiamento incarnate nei giovani di svolgersi e cambiare la Storia. Come? Uccidendo la personalità, per poter poi anche dire che i giovani sono smidollati. Con il precariato per esempio. Con una scarsissima valorizzazione dei nostri eventuali studi. Investire in un giovane non significa presentare un ventenne alla carica di sindaco di Milano, significa consentirgli di esprimere il meglio di sè. Non avete la sensazione che vogliano farci invecchiare prima del tempo? Un lavoro, magari una famiglia per chi può, un rientro nei canoni, rigorosamente al ribasso. Oggi una storia come quella di Rott farebbe apparizione per qualche giorno sui giornali, per poi lasciare posto alle notizie fresche e meno infelici. Si farebbe appello al "disagio giovanile" per un pò, con un sacco di espertoni nei salotti televisivi per far annuire la nonna che guarda il programma da casa e morta lì. E qualcosa di concreto? Non voglio una società ai nostri piedi intendiamoci. Ma qui ci stanno calpestando. E prendendo per il culo. Stage di sei mesi, poi chissà, esperienza qui, esperienza là, no tu sei troppo qualificato e bla bla bla. E non è giusto che si debba partire in cerca del Paese dei Balocchi che, in ogni caso, forse non esiste. E' ovvio: ogni altro posto sembra Fruttolandia in confronto a questo.

Signori ci prendono in giro. Qui non si sta capendo che se veniamo addestrati come ora ad un nichilismo totalizzante, senza speranza, senza gioia, qui finiamo tutti come Rott. In modo meno plateale se volete, ma la morale è la stessa.

Nella speranza di non comparire sulle prime pagine di domani dopo essere strippato su un treno

Il vostro (bentornato) corrispondente dall'Emilia

L'Italia di Fellini

Oggi vorrei condividere con voi la consegna dell'oscar alla carriera a Federico Fellini consegnato dalla Loren e Mastroianni: uno spaccato di Italia che non c'è più, un'Italia che si ricostruisce dalla macerie della guerra e non solo materialmente, un'Italia che sa raccontarsi al mondo come povera e felice, santa e peccatrice, casinista e vincente.
Cos'è rimasto oggi di questa Italia?

martedì 9 agosto 2011

Addio Quinto Postulato? Ma no!

Cari amici...
E' venuto il momento di dare un significato a questa assenza che ormai dura da mesi. Questo blog è diventato appannaggio totale di Ballets e di Lore e giustamente, perchè, a differenza mia, si sbattono per scrivere qualcosa. Del resto da tempo ho le mie perplessità. I miei post erano pistolotti troppo lunghi, spesso totalmente scollegati dagli eventi concreti recenti e perciò impopolari. A parte un caso eccezionale del nucleare e un lungo confronto tra me e Lore su CL gli argomenti cadono sempre lì, non si continua mai la discussione, non la si porta avanti, siamo molto vicini ad uno sterile "Mi piace" o "Non mi piace" stile facebook... Quei post assolutamente originali che c'erano sono passati sotto silenzio. Pochi commenti esterni (ma ci sta), ma anche pochi commenti tra di noi. Io sono il primo responsabile. Si inizia a parlare di una cosa e poi ci si interrompe, in una corsa a parlare poco di tutto, seguendo quasi sempre le direttive generali degli eventi e dei giornali.

Questa è la mia critica costruttiva alla politica del blog e la principale motivazione per cui non scrivo da mesi. C'è il caso che avessi bisogno di palesare il mio disagio per ritornare a scrivere, non so. I prossimi giorni mi diranno cosa fare.

Con ogni probabilità tornerò a scrivere come ho sempre fatto e ringraziandovi per l'informazione che mi date.

Spero che la mia analisi venga accolta come un'opinione da tenere in considerazione per la futura gestione del blog.

Il vostro corrispondente dall'Emilia

lunedì 8 agosto 2011

BatmaT


Scusate l'assenza dal blog ma sono stato felicemente lontano da internet per un decina di giorni: ricominciamo mostrandovi il Batman dei matematici (grazie Carlo)!!!

lunedì 1 agosto 2011

Link - 1 Agosto

  • È morto Giuseppe D'Avanzo, uno dei giornalisti più famosi e bravi di Repubblica. Il ricordo di Ezio Mauro, il tributo di Wil e, manco a dirlo, il colpo di genio del Giornale che lo chiama "l'uomo del gossip". Da leggere i commenti sotto dei lettori del Giornale, disgustosi;
  • Gilioli sul menù del ristorante dei parlamentari, francamente imbarazzante;
  • per gli amici che partono per Tallin: c'è passato in Vespa anche Paolo, ecco i suoi racconti;
  • Spinoza sulla Norvegia (e su Amy Whinehouse);
  • foto da Big Picture, sull'ultima parte del Tour de France, sull'ultimo atterraggio dello Shuttle e sulla difficile situazione nel corno d'Africa.

Ancora sulla Norvegia e il Giornale


Dopo il post dell'altro giorno sulle prime pagine del Giornale e Libero il giorno dopo l'attentato in Norvegia, tanto è stato scritto, ma questi tre articoli usciti sul Giornale e su Libero vincono il premio dei peggiori articoli:

il primo, del luminare fascisto-comunista Magdi (Cristiano) Allam, che dà la colpa dell'attentato al multiculturalismo imperante in Europa, auspicando un ritorno alla società chiusa e tradizionalista. E magari anche ai carri al posto delle macchine e alle missive invece delle mail.

Il secondo, del "servo altrove" Vittorio Feltri che in un indimenticabile pezzo di giornalismo dà la colpa ai giovani laburisti norvegesi, troppo buoni per essere capaci di reagire davanti ai fucili di Breivik.

Il terzo, è del grandissimo Socci, che su Libero dice che il killer non è un cristiano e allontana il cristianesimo dalla follia omicida di Breivik. Cosa condivisibile, se si facesse lo stesso anche nel caso di attentati da parte di integralisti musulmani.

La mia impressione è che la destra italiana sia corsa sulla difensiva quando ha scoperto che le idee di Breivik sono esattamente le stesse che propongono loro.

Su questo, Borghezio è stato il più sincero.

Altri link con commenti e foto:
  • Il bellissimo discorso del primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ad Oslo durante la manifestazione in ricordo delle vittime;
  • un ritratto di Feltri scritto da Matteo;
  • ...e un ritratto di Magdi (Cristiano) Allam scritto da Leonardo;
  • anche Francesco Costa commenta le prime pagine e gli articoli del Giornale e di Libero;
  • Sempre Francesco su chi critica i (soli) 21 anni di prigione che dovrebbe subire Breivik;
  • infine, Spinoza sulla strage in Norvegia e le foto da Big Picture.